Pesaro Cittadinanza Benemerita

Sono grato e sorpreso per questo generoso riconoscimento: la vita mi ha disabituato a ricevere gratitudine e attenzioni senza contropartite; ma Pesaro aveva già ricambiato abbondantemente l’entusiasmo profuso per la miglior riuscita delle iniziative intraprese.

Offrendomi l’occasione di partecipare da protagonista all’epopea della riscoperta rossiniana, prima con la collaborazione con la Fondazione Rossini, poi con quella del Rossini Opera Festival, Pesaro ha cambiato radicalmente il mio percorso professionale, spostando il baricentro dei miei interessi dall’attività prevalente della direzione d’orchestra a una più articolata e complessa.

L’intrigante approfondimento del codice rossiniano ha significato per me un viaggio iniziatico alle radici della conoscenza che ha indirizzato la maturazione interpretativa verso una più sfaccettata visione ermeneutica.

Le felici intuizioni riguardanti il valore dell’opera di Rossini, soprattutto per quanto riguarda la sua obliata produzione seria, hanno certamente giovato alla ricomparsa del suo cataloghi nei teatri lirici del mondo intero, ma sarebbero rimaste confinate alle meritorie esercitazioni letterarie di singoli studiosi e musicologi se non avessero trovato le persone e l’ambiente in grado di tradurle in realtà palpitanti.

Trent’anni addietro, a Pesaro, un giovane Assessore alla cultura, intelligente, colto e ambizioso, progettò una manifestazione capace di realizzare il miracolo di riportare in vita un patrimonio musicale che il giudizio del tempo sembrava aver definitivamente consegnato all’oblio. Egli comprese che per cogliere un tale traguardo, prossimo all’utopia, avrebbe dovuto percorrere la strada difficile e costosa dell’eccellenza, appannaggio della cultura autentica negata a ogni compromissione. Al suo fianco trovò sin dall’inizio Sindaci, Assessori, Consiglieri tanto illuminati e lungimiranti da accantonare urgenze sociali di primaria necessità per sostenere e finanziare il suo progetto.

Molte città del mondo, più ricche e potenti di Pesaro, hanno puntato sul genius loci per aumentare visibilità e prestigio; vi sono riuscite solo in tre: Bayreuth per Wagner, Salisburgo per Mozart, Pesaro per Rossini.

Oggi, dovunque si parli di musica, Pesaro è annoverata fra le capitali della  cultura musicale.

La bellissima motivazione che accompagna l’omaggio che mi viene indirizzato mi fa l’onore di qualificarmi legittimato ambasciatore di Rossini. Accetto il ruolo e, a nome del mio Signore, reco un messaggio che mi ha affidato.  Gioachino Rossini, dal soglio sovrano di dominatore del teatro lirico, nomina Pesaro “Città benemerita della musica”, e La ringrazia per avergli restituito con interessi quella predilezione che aveva mostrato nell’affidarLe per testamento il compito di continuare la sua opera di civiltà. Grazie Signor Sindaco, grazie Signori Assessori, grazie Signori Consiglieri.

Alberto Zedda

Il maestro ha ricevuto la cittadinanza benemerita, concessa dal Comune di Pesaro, il 25-7-2008

© Zedda-Vázquez